#131 La leva tecnologica di una media agency indipendente

Descrizione

In un panorama pubblicitario dove la velocità è tutto e i confini tra media tradizionali e digitali si sono dissolti, la vera sfida non è più “fare advertising”, ma capire come farlo con intelligenza. Le aziende oggi hanno bisogno di visione strategica, ma anche di strumenti concreti per misurare e ottimizzare ogni scelta. È in questo scenario che nasce Adwise, la tech company di Atelier SPA, una delle ultime media agency italiane indipendenti, capace di unire metodo, creatività e tecnologia in un’unica direzione: rendere il marketing più efficiente, trasparente e realmente data-driven.

A raccontarci questa storia è Alessio Di Bartolo, Managing Director di Digital Address e CEO di Adwise, che ci accompagna dentro un modo nuovo di fare advertising, dove il valore non è più solo nei media, ma nella connessione intelligente tra dati, strumenti e persone.

Adwise nasce come punto di arrivo: una piattaforma pensata non per sperimentare, ma per operare. Con Adwise, la tecnologia proprietaria sviluppata dal team, l’azienda è riuscita a costruire un ambiente che orchestra diverse soluzioni di mercato – dai dati di audience alle piattaforme di misurazione – trasformandole in un ecosistema integrato e interoperabile. L’obiettivo è chiaro: non sostituire il fattore umano, ma potenziarlo, offrendo ai professionisti la possibilità di gestire tutto il processo di comunicazione con rapidità, controllo e capacità predittiva.

Ma Adwise non è solo tecnologia. È anche un metodo: ogni progetto parte da un assessment accurato, fatto di ascolto, analisi e confronto con il cliente. Da lì, si costruisce un percorso personalizzato, spesso testato su progetti pilota per misurare i risultati e consolidare la fiducia. Il team lavora fianco a fianco con le aziende, aiutandole a mettere ordine nei dati, connettere i diversi punti del funnel e mantenere le audience “vive”, pronte a reagire in tempo reale ai cambiamenti del mercato.

Nell’approccio di Alessio e di tutto il gruppo,  si ritrova un equilibrio raro: da una parte la lucidità e la competenza di chi conosce a fondo le logiche dei media e delle piattaforme, dall’altra quel 20% di sana follia che serve per anticipare le tendenze e innovare davvero.
Perché, come ricorda lui stesso, “la tecnologia deve essere al servizio delle persone, non il contrario” — e solo mantenendo l’ascolto costante del mercato si può costruire qualcosa che duri nel tempo.

Per la rubrica 4 domande a razzo:

🏆 Miglior consiglio che ti hanno dato: “Rimanere sempre in ascolto del mercato.”
È un consiglio che ho costruito nel tempo, anche grazie a Fabrizio, e che porto sempre con me. C’è una scena di un film che amo, White Men Can’t Jump: uno dei protagonisti dice all’altro “tu puoi ascoltare Jimi Hendrix, ma non lo puoi sentire”.
Ecco, per me il mercato è la stessa cosa: dobbiamo sentirlo davvero, non solo ascoltarlo. Il rischio più grande è diventare autoreferenziali e non accorgersi di quando qualcosa è cambiato.

📚 Libro che stai leggendo:Homo Videns” di Giovanni Sartori. È un libro che avevo studiato all’università e che sto rileggendo con grande piacere. Sartori parlava dell’“uomo televisivo”, per il quale esiste solo ciò che viene mostrato. Se lo riportiamo all’ecosistema digitale di oggi, è incredibilmente attuale.

🚀 La caratteristica che dovrebbe avere un CEO:Essere lucido e presente a se stesso.”
Tutti parlano di visione o di follia creativa, ma per me la base è la lucidità. Solo da lì può nascere quel 20% di sana follia che serve per innovare. Senza consapevolezza, la follia diventa pericolosa; con lucidità, invece, diventa una risorsa.

💡 La tua frase ispirazionale:Cerca di essere il migliore in ciò che scegli di fare.”
Non è una citazione famosa, ma un consiglio che mi diede mia sorella quando decisi di laurearmi in Lettere, contro il parere di molti. Mi disse: “Meglio essere il migliore tra i laureati in Lettere che un avvocato scarso.”

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Adtelier è la boutique media Agency indipendente e media neutral: il suo posizionamento è fondato sull’incontro fra innovazione, tecnologia e centralità dello human touch. La holding comprende cinque brand, che rispecchiano le esigenze verticali di un settore sempre più sfaccettato, dove la trasformazione digitale dei media chiede ai suoi interpreti una partecipazione sempre più attiva nella creazione di soluzioni in grado di rispondere alle nuove esigenze di omnicanalità.
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